GREEK FREAK

Come può un ragazzo che vendeva merce contraffatta per le strade di Atene per guadagnarsi da vivere, proveniente da una famiglia clandestina, discriminato per le sue origini e il colore della pelle, al quale nessuno voleva dare la cittadinanza, che condivideva un unico paio di scarpe sportive con quattro fratelli e che fino a 16 anni non praticava sport, arrivare nell'Olimpo del basket?

Adetokunbo, il suo cognome, è una parola di lingua yoruba. Ade significa corona, o re; Tokunbo è un bambino nato in un Paese lontano dal luogo di provenienza dei propri genitori che ritorna nel luogo d’origine: l’unione dei due termini significa più o meno “re nato all’estero che ritorna alle sue origini".

Il destino in un cognome (poi grecizzato in Antetokounmpo). Il destino guidato da un carattere e una forza di volontà fuori dal comune. Il destino accompagnato dall'impegno e la costanza, da un fisico perfetto, da delle infinite leve, da una potenza sprigionata sul parquet semplicemente mostruosa.

"Freak" per l'appunto. "Mostro". Ma nel senso di bravura.

Celebriamo un campione. Celebriamo un esempio di uomo.

"The Greek Freak".